Laboratorio di architettura degli interni 1
prof. Roberto Rizzi (8cfu Architettura degli Interni)
prof.ssa Luisa Gatti (4cfu Allestimento)
Spazi di prossimità
Identità, cultura, civiltà, sono da sempre nozioni a statuto complesso, mutevoli nel tempo e ciclicamente messe in crisi da evoluzioni del pensiero, delle tecnologie, ecc.
Consapevolezza della propria specificità e accettazione della altrui differenza convivono con imposizione della propria particolarità e rifiuto della diversità.
La condizione contemporanea, con le sue labilità nelle condizioni di esistenza, dietro una apparente attenuazione di queste problematiche, rischia al contrario di esasperarle: riducendosi il quotidiano strutturato nel quale sperimentare il proprio essere nel mondo, si rischia di ricorrere a costruzioni forzate di identità volte ad una loro rappresentazione che finisce, sempre, per essere contrapposta ad un’altra che diventa antitetica.
È una condizione questa che ha segnato l’approccio del multiculturalismo e che rischia di regredire in conflitto anziché evolvere in una visione di interculturalità.
Come si pone l’architettura di fronte a questi temi? Come può interpretare queste tensioni ed elaborale in forme capaci di accoglierle? Quali sono i luoghi nel quali più di altri si gioca questa polarità? Chi sono i soggetti che giocano un ruolo attivo come fruitori?
Se guardiamo ad esempio ai luoghi legati alle pratiche culturali, diverse opere ci mostrano oggi come una strada da praticare sia quella di risolvere gli organismi architettonici non per semplice aggregazione o giustapposizione di spazi corrispondenti a funzioni forti e rappresentative, ma quella invece di procedere per prossimità di “luoghi incerti” che trovano la loro ragion d’essere dalla reciproca vicinanza fisica.
Se invece ci riferiamo agli spazi della residenza si evidenziano, insieme alle problematiche connesse alla riqualificazione strutturale, impiantistica e prestazionale del patrimonio esistente soprattutto pubblico, temi derivanti dalla transitorietà d'uso e dalle nuove configurazione dei nuclei di convivenza.
In queste configurazioni le zone di passaggio tra una funzione e l’altra, gli spazi interstiziali, quelli con apparente labilità funzionale, diventano generatori di occasioni e moltiplicatori di possibilità di uso, attraverso dispositivi spaziali (sfondati, doppie altezze, attraversamenti visivi, …), sistemi di attrezzatura (gradonate abitabili, partizioni flessibili, …) e caratterizzazioni materiche, cromatiche e decorative.
Il laboratorio intende affrontare questi temi attraverso un percorso di conoscenza critica e operativa sugli aspetti teorici, storici e progettuali dell’“Interno architettonico” considerato, indipendentemente dalla sua scala, come elemento fondativo e genetico dell’Architettura, cioè non come «semplice inversione logica dello spazio esterno, ma come la stessa interiorità genetica dello spazio, la genesi e quindi la qualificazione dello spazio come tale» (De Carli).
La trattazione, svolta attraverso le lezioni della docenza e il lavoro di ricerca degli studenti, riguarderà gli aspetti teorici della disciplina, la sua evoluzione storica in un’ottica di lungo periodo e la sua specificità progettuale, relativa alla capacità di dare, ad una distanza fruitiva “ravvicinata”, una configurazione materiale allo spazio, ai suoi margini e alla sue attrezzature che corrisponda al valore dei “gesti” di relazione che in esso si svolgono.
Il modulo di Allestimento integrerà l’esercitazione progettuale, ponendo l’attenzione in particolare sull’articolazione e la conformazione dei “margini”, limite tra “il dentro e il fuori” e membrana dello “spazio che ci circonda e ci include” (Zevi), sugli elementi di mediazione e comunicazione fra spazi (porte e finestre) e sulle attrezzature (arredi fissi e mobili). L’Interno architettonico, luogo in cui si svolgono le azioni del vivere quotidiano, sarà pensato, verificato nel dettaglio e disegnato nelle opportune scale (dall'inserimento nel conetso urbano, all'impianto distributivo, dall'unità spaziale della stanza al dettaglio dell'attrezzatura o del componente edilizio): dimensioni, geometrie, aperture, sequenze, luci, materie, colori, arredi e attrezzature ne definiranno le qualità spaziali.
Essa verrà condotta parallelamente agli approfondimenti relativi al tema del progetto, che riguarderà il recupero di uno o più edifici del patrimonio residenziale pubblico milanese, la definizione di un polo dei servizi e delle attività sociali e culturali, e del sistema di connessione fra questi due elementi.
Il laboratorio è aperto a tutti gli studenti; si avvale dell'esperienza svolta su temi affini nella prima annualità tenutasi nel percedente anno accademico, e può aprire, in accordo con la docenza, agli sviluppi necessari per la preparazione del lavoro di tesi.
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