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Risorsa bibliografica obbligatoria |
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Risorsa bibliografica facoltativa |
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Anno Accademico
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2014/2015
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Scuola
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Scuola di Architettura e Società |
Insegnamento
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092101 - ARCHITETTURA SOCIALE
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Docente |
Capolongo Stefano
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Cfu |
4.00
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Tipo insegnamento
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Monodisciplinare
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Corso di Studi |
Codice Piano di Studio preventivamente approvato |
Da (compreso) |
A (escluso) |
Nome Sezione |
Insegnamento |
Arc - Urb - Cost (Mag.)(ord. 270) - MI (1136) ARCHITETTURA | *** | A | ZZZZ | | 092101 - ARCHITETTURA SOCIALE |
Programma dettagliato e risultati di apprendimento attesi |
Il progetto di sviluppo e di emancipazione dell'umanità attraverso l'organizzazione di una società urbana totale manifesta oggi la propria crisi nel fatto che la promessa di nuove e migliori condizioni di vita si dimostra mantenuta solo per una piccolissima parte del pianeta. È per questo che va riesaminato il concetto stesso del termine benessere analizzando come tale concetto si è andato modificando nel tempo dall'accezione più antica, legata a una dimensione trascendente del senso della vita e della morte, a quella più recente legata in gran parte alle capacità di possesso e consumo. La ricerca del benessere si è andata sempre più traducendo in questi ultimi anni in un immenso spreco di risorse e nella limitazione delle possibilità stesse di sopravvivenza. Una società post-industriale, liberata dalla schiavitù della produzione di beni, che fonda il proprio benessere sullo sviluppo della creatività, sullo scambio di informazioni e sulla produzione di conoscenza, è una intuizione appena delineata nei suoi tratti generali. Ma quale ambiente saprà accogliere in un equilibrato rapporto tra l'uomo e la natura questa nuova società? Quale progetto siamo in grado oggi di definire per la costruzione di questa società, per la sua organizzazione, per realizzarne gli spazi di vita? Da sempre nel corso dei secoli al senso di insicurezza, di instabilità, di labilità della struttura sociale, di incertezza del vivere e del sopravvivere si sono contrapposte la fiducia e la speranza connesse all'atto del costruire, del fare architettura, dell'organizzare gli spazi sociali della città e del territorio. Una costante volontà di comprendere e di razionalizzare il fenomeno sociale, e il rapporto tra organizzazione sociale e organizzazione degli spazi fisici di vita, ha infatti portato l'Europa, nel corso di quasi cinquecento anni, a definire precise regole di comportamento sociale e precisi modelli di organizzazione dello spazio urbano e delle relazioni territoriali, fino a conseguire radicali trasformazioni e concreti miglioramenti nelle condizioni di vita. Non a caso a partire dall'esperienza traumatizzante a livello economico, sociale politico, religioso, culturale, vissuta dalle popolazioni delle città colpite dalle grandi epidemie, si è via via affermata la sperimentazione di nuove tipologie architettoniche, di nuovi sistemi costruttivi e da nuovi criteri di organizzazione urbana che hanno contribuito a radicare una nuova speranza di vita e fiducia nel futuro. Contro ogni evidenza che faceva della città il luogo prediletto della morte, si sono verificate proprio nella città, come in grandi laboratori sperimentali, le possibilità non solo di arginare le epidemie, ma di sviluppare ulteriori livelli di cooperazione sociale, di migliorare i sistemi di assistenza, di istruzione, di approvvigionamento alimentare e i livelli di nutrizione, di individuare nuove risorse e promuovere un miglior uso di quelle esistenti. Le sperimentazioni compiute nel XII e XIII secolo con i lebbrosari, successivamente con i lazzaretti e in particolare con i lazzaretti delle città di mare, le sperimentazioni che hanno caratterizzato le diverse fasi di sviluppo delle istituzioni assistenziali e la definizione delle tipologie degli organismi ospedalieri contemporanei, stanno a indicare la volontà di conseguire nuove condizioni di benessere, di promuovere attraverso l'attenzione posta non solo alla terapia, ma soprattutto alla prevenzione, lo sviluppo delle forze produttive e della città come luogo della loro massima espressione. A questo lungo lavoro è nostro compito dare continuità individuando innovative linee progettuali. Struttura didattica Consta di lezioni ex cathedra, incontri con personalità impegnate nell'innovazione del progetto ospedaliero e più in generale dei luoghi per la salute.
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Note Sulla Modalità di valutazione |
L'esame consiste in una prova orale che verte sui contenuti del ciclo di lezioni.
E' consigliata la frequenza del corso ma non è obligatoria.
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S. Capolongo, Edilizia ospedaliera. Approcci metodologici e progettuali, Editore: HOEPLI, Anno edizione: 2006, ISBN: 88-203-3496-8
J. Attali, L'Ordine cannibale. Vita e morte della medicina, Editore: Feltrinelli, Anno edizione: 1980
W. McNeill, La peste nella storia, Editore: Einaudi, Anno edizione: 1981
S. Capolongo, Architecture for Flexibility in Healthcare, Editore: Franco Angeli, Anno edizione: 2012, ISBN: 978-88-204-1502-0
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Tipo Forma Didattica
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Ore didattiche |
lezione
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30.0
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esercitazione
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10.0
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Informazioni in lingua inglese a supporto dell'internazionalizzazione |
Insegnamento erogato in lingua

Italiano
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Disponibilità di libri di testo/bibliografia in lingua inglese
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Possibilità di sostenere l'esame in lingua inglese
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Disponibilità di supporto didattico in lingua inglese
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