Il Laboratorio di Progettazione finale fornisce un'esperienza progettuale complessa e multidisciplinare, accompagnata dall’approfondimento di alcune questioni specifiche che si pongono al centro della pratica, della cultura e del dibattito architettonico contemporaneo. Attraverso una sperimentazione progettuale che si differenzia nei diversi laboratori per temi e per scale di approfondimento affrontate, obiettivo comune è quello di sviluppare un'azione progettuale di sintesi che sappia coniugare l’argomentazione teorica del tema proposto con l'attività applicata fondata sulle capacità e sui contenuti acquisiti nel percorso triennale.
È prevista un’esperienza di didattica innovativa (1 cfu) dal titolo “Projectelling” finalizzata all’accrescimento delle capacità di comunicazione degli esiti dell’attività progettuale.
Risultati di apprendimento attesi
A valle dell’esperienza del Laboratorio lo studente matura la capacità di mettere a sistema le diverse conoscenze apprese negli anni precedenti e nell’esperienza laboratoriale stessa promuovendo la sinergia tra discipline scientifiche, tecnologiche, artistiche e umanistiche al fine di arricchire e di saper integrare gli ambiti di riferimento che devono essere considerati nell’attività progettuale.
Argomenti trattati
LABORATORIO DI PROGETTAZIONE FINALE: Progetto e Arredo degli Spazi Aperti
Progetto e Arredo degli Spazi Aperti 4 CFU: prof. Michele Ugolini
Progetto degli Spazi Aperti Periurbani e Naturali 4 CFU: prof.ssa Caterina Gallizioli
Progetto degli Interni Urbani Attrezzati 4 CFU: prof. Amanzio Farris
Collaborano al Laboratorio Francesco Occhiuto e Madì Reggio
Perché occuparsi di progetto e arredo degli spazi aperti: negli ultimi trent'anni un vasto panorama di realizzazioni e progetti sta producendo un forte cambiamento della configurazione di cospicue porzioni degli spazi pubblici urbani.
A partire da questo fenomeno il laboratorio di “Progetto e arredo degli spazi aperti” vuole affrontare le tematiche che emergono al riguardo degli spazi pubblici aperti, in particolare quelli urbani (strade, piazze, aree verdi) nei quali si esprimono peculiari valori collettivi e sociali. Per loro natura tali luoghi sono aperti all’incontro tra le persone e all’espressione delle relazioni intersoggettive.
Dagli anni cinquanta del secolo scorso i luoghi urbani hanno subito un incessante processo di modificazione dal quale è scaturito una messa in crisi dei processi di identificazione collettiva nella loro dimensione spaziale. La perdita di identità e valore dei luoghi della città che cambia nel suo continuo divenire necessitano pertanto di un ripensamento che non può esprimersi solo alla scala urbana o del territorio ma si deve realizzare in ambiti più limitati, riconoscibili e spazialmente definiti. Ambiti in cui si esprime un complesso di relazioni alla scala ravvicinata dell’individuo-cittadino che abita gli spazi, in questo caso pubblici. Il progetto di architettura è l’interprete necessario per una loro possibile riconfigurazione, esso necessita però della sua specificazione alla scala dell’arredo per definirne nel quotidiano il carattere dei luoghi e per coniugarne specifici valori di abitabilità. Si vuole porre l’accento sui luoghi nella loro dimensione di spazio aperto e di paesaggio, con la loro bellezza, peculiarità e caratteristiche (contestuali, culturali, storiche, fisico materiche, luministiche e meteorologiche), e sullo spazio quale momento fondativo di una dimensione architettonica più generale. Ma anche mobilità dolce, armature verdi, vegetazione, acqua e drenaggio urbano, consumo di suolo, connessioni ecologiche e fruitive rappresentano elementi di riflessione necessari alla sostenibilità ambientale dei progetti contemporanei.
Il progetto di architettura riferito agli spazi aperti pone in essere, dal punto di vista operativo, la necessità di un confronto continuo tra la piccola misura, quella che giunge sino al dettaglio e che contraddistingue in particolare il ‘lavorare in sezione’, e la misura più grande, quella che si affronta solitamente attraverso la lettura planimetrica d’insieme degli ambiti interessati..
“Architettura volume zero”, titolo di una pubblicazione sul tema, rappresenta una sfida alla formazione tradizionale degli architetti abituati da un lato ad esprimere troppo spesso proposizioni sulla città che non approdano oltre la scala 1:1.000 e dall’altro a formalizzare solo strutture architettoniche volumetricamente definite. Gli spazi aperti chiedono invece di affrontare una delle domande che la contemporaneità esprime da un punto di vista diverso: riconoscendo nell’internità il carattere fondante dell’architettura e nello spazio attrezzato la sua necessaria coagulazione per renderlo abitabile.
I luoghi della città carichi di storia, di segni e di relazioni ci chiedono di ridefinirne il valore semantico per una loro possibile riconoscibilità. Si tratta allora di disvelare, a volte anche solo per frammenti, potenziali identità inespresse per arrivare a materializzarle nella realtà e farle uscire dal loro stato latente. È sempre il progetto di architettura lo strumento in nostro possesso che rinnova e modifica i dati contestuali e che è capace di rivelare, aprendoli a una nuova fruizione e caricandoli di nuovi valori, possibili altri usi e significati dei luoghi e degli ambiti della nostra vita collettiva aperti al cielo e all’orizzonte.
Modalità didattiche operative:
- il laboratorio si svolgerà continuativamente in aula (la frequenza è obbligatoria e sarà costantemente verificata), il lavoro di analisi e progetto sarà organizzato sia individualmente che in piccoli gruppi, sarà sostenuto da verifiche seminariali particolarmente utili alla circolazione delle idee espresse dai singoli progetti che, in quanto patrimoni di conoscenza, dovranno rendersi collettive;
- il laboratorio si comporrà di un ciclo di lezioni per il quale ci si avvarrà anche di specifici apporti esterni in relazione ai diversi argomenti trattati.
- particolare importanza assume il sopralluogo quale atto di conoscenza diretta del luogo di progetto e lo svolgimento di una approfondita operazione di mappatura e analisi del contesto oggetto di studio per coglierne le molteplici identità alla piccola e alla grande scala, insieme a una ricerca di casi studio significativi;
- lo schizzo, il disegno tecnico a matita, i modelli di studio, sono gli strumenti necessari alla prima fase di comprensione, riflessione e restituzione progettuale;
- l'impostazione didattica vuole porre in atto quelle dinamiche di confronto con la realtà che il progetto stesso comporta, pertanto si svolgerà in relazione con gli enti territoriali (comuni, provincie, parchi, ecc.) e le rappresentanze portatrici delle istanze sociali presenti in quel contesto.
La successione della frequenza degli insegnamenti nel percorso formativo e l’ordine di verbalizzazione dei relativi esami deve seguire le precedenze indicate nel Regolamento del Corso di Studio.
Modalità di valutazione
Modalità di verifica, valutazione e consegna degli elaborati Gli elaborati finali (d’esame) consisteranno nelle tavole realizzate a computer e perfettamente stampate (sia di analisi che di progetto), nella realizzazione di uno o più modelli definitivi precisamente realizzati, nella predisposizione e proiezione di una presentazione digitale che dovrà contenere il racconto consapevole del progetto e l’iter del percorso analitico-progettuale.
Il momento conclusivo del laboratorio, corrispondente alla valutazione finale (esame), si concretizzerà in una mostra degli elaborati sopra descritti (da tenersi negli spazi della scuola ed eventualmente sul luogo di progetto) con una presentazione digitale, orale e pubblica, del lavoro di analisi e di progetto.
Alla presentazione parteciperanno ospiti esterni (altri docenti o progettisti, personale delle istituzioni coinvolte); il loro apporto rappresenta per tutto il laboratorio (studenti e docenti) un momento di assunzione di responsabilità pubblica del lavoro svolto, oltre che di verifica e di riflessione critica collettiva.
Concorreranno inoltre alla valutazione finale le verifiche in itinere (svolte durante l’anno) tese a valutare il grado di preparazione dello studente, l’approfondimento dei temi proposti e il livello progettuale raggiunto.
Il Laboratorio è a frequenza obbligatoria in presenza in aula (minimo 70% del tempo) e lo studente è tenuto a una partecipazione attiva costante e a rispettare tutte le consegne con la cadenza richiesta. Chi non rispetta il requisito della frequanza obbligatoria e della partecipazione costante e continua alle attività di laboratorio non avrà riconosciuta la frequanza al laboratorio stesso.
Tutti i materiali finali, perfettamente redatti, andranno consegnati alla docenza sia su supporto cartaceo che digitale, con modalità di archiviazione predefinite, e concorreranno alla costituzione di un archivio del laboratorio quale testimonianza di un lavoro di ricerca che si svilupperà nel corso degli anni.
Allo studente è richiesto un apporto di idee e proposte sui temi assegnati, nonché una riflessione critica sul proprio lavoro, un impegno continuo e una partecipazione costante e attiva e dovrà dimostrare conoscenza dei temi trattati, autonomia di giudizio, capacità di comprensione e di approfondimento e abilità comunicativa.
Bibliografia
M. Ugolini, Intorno all'acqua. Un grande spazio aperto come costruttore di urbanita' (in) PROGETTI PER LA PIAZZA D'ARMI, Il sistema delle caserme milanesi. Architettura e riqualificazione urbana (R. Pugliese a cura di), Editore: Maggioli Editore, Anno edizione: 2016
Ottolini Gianni, Conformazione e Attrezzatura Dello Spazio Aperto - Quaderni del Dipartimento di Progettazione dell'Architettura, Anno edizione: 1987, Fascicolo: QA n. 4
Amanzio Farris, Tra costruito e paesaggio. La trasformazione degli spazi marginali come luoghi dello sguardo (in) Progetto, memoria e futuro dei luoghi post-sisma (G. De Pasquale a cura di), Editore: Roma Tre Press, Anno edizione: 2020
V. Dessi', E. Farne', L. Ravanello, M.T. Salomoni, RIGENERARE LA CITTA' CON LA NATURA. Strumenti per la progettazione degli spazi pubblici tra mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, Editore: Maggioli Editore, Anno edizione: 2016
F.Lenzini, F.Lenzini,Riti urbani. Spazi di rappresentazione sociale , Editore: Quodlibet, Anno edizione: 2017
Marco Mareggi (a cura di ), Spazi aperti. Ragioni, progetti e piani urbanistici, Editore: Planum, Anno edizione: 2020
Software utilizzato
Nessun software richiesto
Forme didattiche
Tipo Forma Didattica
Ore di attività svolte in aula
(hh:mm)
Ore di studio autonome
(hh:mm)
Lezione
43:00
46:35
Esercitazione
29:00
31:25
Laboratorio Informatico
0:00
0:00
Laboratorio Sperimentale
0:00
0:00
Laboratorio Di Progetto
72:00
78:00
Totale
144:00
156:00
Informazioni in lingua inglese a supporto dell'internazionalizzazione