Coscienza, sogni, comunità e materialità dei luoghi
Nelle città post-industriali, si pone la necessità di ridefinire un nuovo equilibrio tra uso del territorio e benessere psico-fisico, mettendo un freno al consumo di suolo, di energia, di patrimonio edificato e naturale. La pratica del riuso, inizialmente adottata per preservare dalla demolizione edifici storicamente rilevanti, si presenta oggi come un’occasione non solo per valorizzare le potenzialità di edifici esistenti, ma anche come un’alternativa sostenibile nell’attuale società consumistica. Il design si trova così di fronte alla sfida di riutilizzare spazi urbani abbandonati, spesso più caratterizzati da memorie storiche che da significati attuali e viene chiamato a dialogare con altre discipline che si interessano del rapporto fra l’uomo e i suoi ambienti.
A partire dalla dimensione umana, fisica e culturale, soprattutto di tipo relazionale, tipica di un approccio progettuale che caratterizza il design degli ambienti, il laboratorio si propone di assumere un’ottica transdisciplinare, ricercando un dialogo fra interior design e restauro, di cui si intende esaltare l’attitudine culturale, spesso messa in ombra da atteggiamenti tecnicistici. Si ritiene che da un avvicinamento fra design e restauro possano svilupparsi occasioni per promuovere la bellezza, l’identità e la memoria sia come beni pubblici sia come dimensioni irrinunciabili del benessere collettivo e individuale.
Particolare attenzione verrà dedicata alle implicazioni psicologiche che connotano la relazione fra le persone e gli ambienti, nella convinzione che la vivibilità dello spazio si fondi non solo su aspetti razionali e funzionali, ma anche su valori e significati che permettono alle persone di sentire un legame di appartenenza con i luoghi e di riconoscerli, includendoli nelle proprie mappe interiori.
Il laboratorio si avvale della collaborazione con uno psicologo e psicoterapeuta, intesa a fornire un contributo fondativo in termini di consapevolezza sul legame fra creatività e pensiero onirico; la sua partecipazione si articolerà attraverso un ciclo di lezioni seminariali riguardanti:
Brevi considerazioni, prevalentemente epistemologiche, sulla psicologia moderna in quanto sapere disciplinato
richiami storico/contestuali, contenutistici e metodologici sulla nascita della psichiatria moderna, della psicologia clinica e sulla loro evoluzione
Il rapporto tra pensiero onirico e creatività diurna
Il confine e il “tymophor” nel lavoro scientifico di Ernest Hartmann
La mente inconscia secondo Milton H. Erickson
La funzione rappresentativa
Metafora, metonimia e allegoria
- Aspetti esperienziali e applicativi
Il contributo di Montague Ullman e il suo metodo di lavoro in gruppo sul sogno: introduzione teorica ed esperienze in gruppo
Il lavoro di team in chiave eleogenetica
Struttura didattica
Il laboratorio si articolerà in lezioni ex-cathedra, seminari di approfondimento ed esercitazioni di gruppo su temi concordati con la docenza. Un’esercitazione finale riguarderà il progetto di conoscenza e riuso di un edificio. Poiché da un punto di vista antropologico, i luoghi che non hanno memoria non possiedono la qualità di farci sentire in intimità con loro, si chiederà di applicare una dimensione per così dire progettuale della memoria (secondo il concetto di Aufarbeitung del passato proposto da Jedlowsky). D’altra parte la nostra natura biologica, i nostri corpi, contengono l’innovazione, fortemente connessa con il nostro lungo e incessante processo evolutivo; gli studenti verranno quindi invitati a proporre modelli innovativi basati sull'introduzione di dispositivi flessibili, reversibili, di natura allestitiva. Le soluzioni progettuali adottate saranno restituite attraverso schizzi, disegni tecnici, modelli e una breve presentazione a video.
Ospite internazionale per la didattica è il Prof. Nicolas Gyömörei (ESA St Luc Bruxelles, Belgio).
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