Laboratorio Finale di Tesi (Sezione D) a.a. 019.020
Architettura degli Interni 4cfu: prof. Michele Ugolini
Restauro 4cfu: prof. Rossana Gabaglio
Progettazione Ambientale 4cfu: prof. Valentina Dessì
Osservare l’architettura “da dentro”, dal suo spazio interiore - necessariamente interiore - anche se all’aperto. Dove il nostro corpo, i nostri occhi, la nostra anima, respirano.
Respirano l’aria luminosa che colma lo spazio trattenuto e circoscritto dalla solida materia.
Perché anche l’architettura è corpo e materia. Il corpo e l’anima dell’uomo, il corpo e l’anima dell’architettura. Non c’è anima senza corpo. Così noi dobbiamo occuparci del corpo dell’architettura per parlare della sua anima. Il nostro strumento per indagare il corpo e lo spazio dell’architettura è il progetto. Se l’arte, come l’architettura, in quanto espressioni di intensità – di pensiero, di materia, di relazioni – per compiersi necessitano dell’energia vitale dell’uomo che le produce, le fruisce, le contempla, l’architettura, in particolare, necessita anche dell’uomo che la abita. E sorgono delle domande. “Per chi” e “Per che cosa”; “Perché”; “Come”; “Secondo quali principi” l’architettura si costituisce e si rende necessaria.
Il laboratorio
La proposta di un laboratorio finale di tesi dal titolo “Progettazione e conservazione dell’architettura, degli interni e dell’ambiente costruito” propone agli studenti un approccio multidisciplinare che metta in sinergia attraverso un percorso di ricerca comune le discipline della progettazione dell’architettura e degli interni, della conservazione del patrimonio costruito e della progettazione ambientale, affidando al progetto il ruolo di catalizzatore unificante dei diversi saperi.
Il laboratorio si occuperà della valorizzazione di contesti complessi, caratterizzati dalla presenza di uno spazio pubblico composto da uno o più edifici esistenti, approfondendo sia il tema degli spazi interni, sia degli spazi aperti in cui gli edifici sono inseriti rileggendone la loro dimensione spaziale, materica, di prestazione ambientale e confort bioclimatico, per arrivarne a strutturare un progetto d'insieme (masterplan).
Il progetto si spingerà sino alla definizione di una nuova parte edificata in ampliamento a quelle esistenti, quale confronto aperto e compositivamente consapevole tra ciò che l’edificio è stato, è ora, e ciò che sta diventando.
Si vuole delineare un progetto che, partendo dall’interpretazione dell’esistente, si configuri nei suoi margini, divisori e arredi, per essere verificato sino al dettaglio, cogliendo nell’internità il carattere specifico dello spazio abitabile e individuando in luce, colore, materia, forma, geometria, misura e proporzione specificità dell’architettura di cui il progetto si fa interprete.
Ma tra nuovo ed esistente non vi è soluzione di continuità, vi è solo trasformazione nel tempo: indagare la storia per approdare al futuro rappresenta il punto di partenza di un processo progettuale. Diviene perciò necessario saper vedere. Bisogna allenare lo sguardo alla lettura e alla comprensione della natura stratificata della città esistente e dei suoi luoghi, più in generale dell’architettura.
Obiettivo è sviluppare la capacità di guardare e ascoltare ciò che ci circonda e che ci impone il rispetto della fitta trama di segni sedimentati dal tempo che, nel loro continuo mutamento, si fanno elementi che arricchiscono il patrimonio esistente stimolando al contempo l’azione progettuale. Si tratta allora di disvelare potenziali identità inespresse per arrivare a materializzarle nella realtà e farle uscire dal loro stato latente. Prestare attenzione ai materiali e ai dettagli, alla storia che in essi è inscritta dal tempo che fluisce ininterrotto, significa acquisire la consapevolezza che l’architettura è corpo costruito vissuto dalle persone che la abitano.
Ascoltare, guardare, sentire l’architettura, per comprenderla nella sua anima profonda, per progettare il mutamento, alla ricerca della forma appropriata.
Il rilievo, nella sua accezione più vasta, rappresenta una possibilità di conoscenza approfondita di un’opera architettonica; il progetto, di cui il rilievo è parte, ne rappresenta la sua estrinsecazione in forma di cambiamento. Rilevare non vuol dire solo prendere misure e restituirle graficamente, vuol dire, utilizzando specifici strumenti e metodi, indagare, ricercare, conoscere e capire, per acquisire consapevolezza della natura complessa e articolata dell’architettura, nel tempo e nella storia.
Una precisa attenzione ai principi bioclimatici e di fabbisogno energetico permetterà di riflettere sulle possibili modalità di controllo ambientale e di verifica del confort termico a livello di sito e di singoli edifici.
Il progetto, atto di conoscenza del reale e interpretazione del possibile, partendo da un approfondimento analitico-interpretativo approderà alla ridefinizione critica e consapevole degli elementi architettonici che caratterizzano la fabbrica e il suo contesto – elementi che lo rendendolo unico per materia, forma e luogo – attraverso la trasformazione sia dei suoi interni che dello spazio circostante, per arrivare a definire spazi abitabili e confortevoli (all'aperto e al chiuso) completi delle loro attrezzature d'arredo verificate sino al dettaglio.
In particolare ci interessa il rapporto tra l’uomo e lo spazio, individuando nell’internità il carattere specifico dello spazio abitabile, costruito e definito dagli elementi architettonici che lo circondano, che andrà inteso come condensatore di un sistema complesso di relazioni, non solo funzionali.
Si partirà dall’analisi di alcune opere architettoniche significative da verificare secondo le tre diverse discipline.
Il laboratorio si propone di strutturare un progetto che, dal processo di conoscenza fino alla costruzione, intrecciando punti di vista e problematiche specifiche delle discipline della Progettazione dell’architettura e degli Interni, della Conservazione del Patrimonio Costruito e della Progettazione ambientale, sia effettivamente contemporaneo perché nutrito dall’esistente e, al contempo, aperto verso il futuro.
Modalità didattiche operative:
- didatticamente riteniamo che l’architettura non ammetta mediazioni e che l’unico approccio possibile, al nuovo come all’esistente, sia il progetto. - il lavoro proposto si svolge su base semestrale e prevede di affrontare esercitazioni iniziali e successivamente lo sviluppo completo di un progetto;
- il lavoro di progetto proposto vuole porre in essere quelle dinamiche di confronto con la realtà che il progetto stesso comporta e necessita, conseguentemente dovrà svolgersi in un luogo determinato (il territorio e l’abitato del comune di Posada affacciato verso il mare della costa est della Sardegna; per maggiori specifiche vedere in fondo al programma) e in relazione con gli enti territoriali (comuni, provincie, parchi, ecc.) e le rappresentanze portatrici delle istanze sociali presenti in quel contesto;
- particolare importanza rivestono i sopralluoghi all’area di progetto, a volte prolungati per più giorni, sia per espletare le fondamentali operazioni di rilievo, sia per approfondire quel più generale rapporto di conoscenza diretta del luogo, dello spazio e dei suoi manufatti, oltre che dei suoi attori istituzionali e sociali e più in generale delle esigenze che un territorio esprime; - la componente teorica del lavoro didattico riguarderà il progetto d’architettura e si comporrà di lezioni finalizzate allo sviluppo delle tematiche progettuali di volta in volta affrontate; a tal scopo ci si avvarrà anche di specifici apporti esterni, a volte dei progettisti stessi, per la presentazione di opere significative;
- il lavoro di analisi e progetto, organizzato sia individualmente che in piccoli gruppi secondo le necessità e il numero degli iscritti, si svolgerà continuativamente in aula per l’intera giornata e sarà costantemente verificato in itinere (anche nel rispetto delle scadenze); sarà inoltre sostenuto da verifiche seminariali particolarmente utili alla circolazione delle idee espresse dai singoli progetti che, in quanto patrimoni di conoscenza, dovranno rendersi collettivi;
- in generale negli elaborati finali è richiesto un alto grado di qualità grafica, anche digitale, e una precisa qualità realizzativa dei modelli insieme all’uso della fotografia e di presentazioni informatizzate; - la frequenza è obbligatoria ed è necessaria la partecipazione a tutte le lezioni, alle verifiche in itinere, agli ex-tempore, ai workshop, così come la consegna di tutti i materiali; - per garantire in alcuni momenti una significativa accelerazione progettuale, oltre la normale cadenza settimanale, si ritiene fondamentale utilizzare la modalità del workshop didattico in cui per diversi giorni continuativamente, in aula o soggiornando sul luogo, ci si applicherà in maniera intensiva al lavoro di analisi e progetto; - è previsto, negli spazi della scuola o sul luogo di progetto, l’allestimento di mostre degli elaborati didattici prodotti (tavole e modelli) e la presentazione digitale pubblica dei lavori, quale momento di verifica e di riflessione critica collettiva;
- eventuali viaggi-studio d'architettura o visite a mostre, organizzati all’interno del laboratorio sono da intendersi parte integrante del suo percorso didattico;
- ulteriori indicazioni bibliografiche, oltre a quelle riportate di seguito, verranno fornite in aula relativamente agli specifici argomenti trattati;
- guardare, osservare, leggere, studiare, riflettere, pensare sono strumenti indispensabili di cui ognuno di noi è dotato a priori;
- il ricercare negli archivi, il rilevare sul campo, fotografare, ma anche attraversare, vedere e persino toccare, sia le cose vicine che quelle lontane nello spazio e nel tempo, sia quelle grandi che quelle piccole, sono il modo in cui ci si approccia all’architettura, al suo corpo, al suo spazio costruito; - lo schizzo, il disegno tecnico a matita, i modelli di studio, sono gli strumenti necessari alla prima fase di comprensione, riflessione e restituzione progettuale;
Fare laboratorio per noi vuol dire fare progetto. Come e dove.
Il laboratorio, in accordo con l’amministrazione del comune di Posada (provincia di Nuoro) ha come obiettivo quello di studiare e valorizzare il vasto contesto del territorio comunale, dal mare alla montagna.
La costa, la pianura alluvionale e il borgo storico fino al Castello rappresentano un patrimonio architettonico e paesaggistico che chiede di essere conosciuto, rispettato e valorizzato.
Nel caso specifico ci occuperemo della valorizzazione di uno o più edifici esistenti (approfondendo lo studio della loro dimensione spaziale e materica) e dello spazio aperto in cui sono inseriti, attraverso letture interpretative e ipotesi progettuali a partire dall’apporto multidisciplinare del laboratorio.
Ma allora, alla fine, come ci immaginiamo che debba essere il nostro laboratorio? Un luogo in cui docenti e studenti si impegnano collettivamente a progettare architettura in un continuo scambio di idee e di esperienza in cui lo studente è sollecitato a estrinsecare una passione.
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