Des (1 liv.)(ord. 270) - BV (1087) DESIGN DEGLI INTERNI
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051950 - VISUAL STORYTELLING: FOTOGIORNALISMO PER IL DESIGN
Des (1 liv.)(ord. 270) - BV (1088) DESIGN DELLA COMUNICAZIONE
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051950 - VISUAL STORYTELLING: FOTOGIORNALISMO PER IL DESIGN
Des (1 liv.)(ord. 270) - BV (1089) DESIGN DELLA MODA
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051950 - VISUAL STORYTELLING: FOTOGIORNALISMO PER IL DESIGN
Des (1 liv.)(ord. 270) - BV (1090) DESIGN DEL PRODOTTO INDUSTRIALE
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051950 - VISUAL STORYTELLING: FOTOGIORNALISMO PER IL DESIGN
Obiettivi dell'insegnamento
In questo insegnamento gli studenti acquisiranno le tecniche di base della fotografia digitale e il suo linguaggio, e verranno a conoscenza delle nuove formule comunicative che il fotogiornalismo sta sviluppando con i media digitali. Lo studente potrà sperimentare come, a partire da immagini fisse, si possono progettare, realizzare e veicolare racconti in stile documentario, integrando anche immagini in movimento, suoni, rumori, voci, testi, fino ad assumere una forma multimediale.
Risultati di apprendimento attesi
Lo studente: - conosce e comprende le tecniche fotografiche digitali; - conosce le più recenti formule comunicative del fotogiornalismo; - è in grado di utilizzare diversi strumenti comunicativi per ottenere una comunicazione efficace.
Argomenti trattati
Il fotogiornalismo a livello mondiale ha, da almeno 70 anni, perfezionato la strategia comunicativa del “raccontare storie con immagini”. Da oltre un decennio anche il marketing si è decisamente orientato al “raccontare storie”. Partire dalle tecniche, dalle pratiche professionali e dai principi etici fondanti del fotogiornalismo per affrontare lo storytelling visuale significa collocare questa nuova frontiera della comunicazione in un contesto di credibilità, di affidabilità, di trasparenza, di regole etiche consolidate, sottolineando perciò l’importanza di un contratto di reciproca fiducia tra chi comunica (narratore, contastorie) e i destinatari, i fruitori cioè della comunicazione, favorendo allo stesso tempo anche una partecipazione, un feedback, che porti il pubblico dei riceventi a un ruolo attivo nella condivisione dei contenuti.
Nei primi decenni del novecento, nella fotografia documentaria e giornalistica si sono utilizzate per lo più singole fotografie. A partire dalla metà degli anni ’30 i giornali, e soprattutto i periodici, si sono orientati progressivamente verso l’uso di sequenze di immagini. Negli anni ’40 e ’50 il fotogiornalismo ha raggiunto la maturità e la consapevolezza del proprio ruolo nella società, che si andava trasformando via via in società dell’informazione, proponendo racconti visuali che miravano a informare ma al tempo stesso anche a emozionare i lettori. Questa formula di successo, inaugurata dal settimanale americano Life nel secondo dopoguerra, è durata per quasi mezzo secolo, sostanzialmente immutata. Negli ultimi quindici anni, sospinta dalla crisi dell’editoria cartacea e anche grazie all’aumento della disponibilità di mezzi di comunicazione digitale a prezzi accessibili e alla nascita di piattaforme multimediali per il trattamento unificato di testi, suoni, immagini fisse e immagini in movimento, la possibilità di trasmettere e pubblicare messaggi multimediali a platee virtualmente infinite ha portato alla moltiplicazione delle emittenti e alla rapida evoluzione dei linguaggi utilizzati.
In questo insegnamento gli studenti dei corsi di laurea della Scuola di Design (Prodotto, Interni, Comunicazione, Moda), dopo aver acquisito le tecniche di base della fotografia digitale e il suo linguaggio, da un lato verranno a conoscenza delle nuove formule comunicative che il fotogiornalismo sta sviluppando con i media digitali, dall’altro potranno a loro volta studiare e sperimentare direttamente come, a partire da immagini fisse, si possono progettare, realizzare e veicolare racconti in stile documentario, integrando anche immagini in movimento, suoni, rumori, voci, testi, fino ad assumere una forma multimediale.
Sono previste modalità di didattica innovativa, in particolare basate su flipped/blended classroom. Sono previste esercitazioni fuori dall’aula di lezione e in LabFoto.
Prerequisiti
Non sono richiesti pre-requisiti per la frequenza dell'insegnamento.
Modalità di valutazione
Esame individuale di metà corso: realizzazione di un reportage fotografico su un tema proposto dallo studente e approvato dal docente. Lo studente dovrà dimostrare di saper raccontare una storia utilizzando un linguaggio fotografico coerente e una solida competenza tecnica acquisita nel corso della prima parte del semestre.
Esame finale di gruppo, basato sulla ideazione, progettazione e realizzazione - in gruppi costituiti da un massimo di 5 persone - di un prodotto comunicativo multimediale creato a partire da fotografie, suoni e testi realizzati dagli studenti. Ogni membro del gruppo dovrà saper dimostrare di aver contribuito in maniera proporzionata alla realizzazione delle fotografie, alla ricerca e raccolta di suoni da inserire, alla stesura dei testi esplicativi richiesti per documentare le scelte fatte e al montaggio finale del multimedia.
Ai fini della valutazione finale saranno presi in considerazione anche la partecipazione attiva durante il corso e i risultati delle sei prove per casa effettuate nel corso della prima metà del semestre, inclusa la puntualità delle consegne.
La frequenza delle lezioni e delle esercitazioni è obbligatoria e viene monitorata.
Bibliografia
Freeman, Michael, The photographer's story. L'arte della narrazione per immagini, Editore: Logos, Anno edizione: 2013
Kobré, Kenneth (Autore), Brill, Betsy (a cura di), Photojournalism: The Professional's Approach, Editore: Focal Press, Anno edizione: 2008 Note:
(sixth edition)
Kobré, Kenneth, Videojournalism: Multimedia Storytelling, Editore: Focal Press, Anno edizione: 2012
Newton, Julianne H., The Burden of Visual Truth. The role of photojournalism in mediating reality, Editore: Routledge, Anno edizione: 2000
Lugon, Olivier, Lo stile documentario in fotografia : da August Sander a Walker Evans, 1920-1945, Editore: Electa, Anno edizione: 2008
Newhall, Beaumont, Storia della fotografia, Editore: Einaudi, Anno edizione: 1984
Smargiassi, Michele, Un'autentica bugia. La fotografia, il vero, il falso, Editore: Contrasto, Anno edizione: 2009
Sontag, Susan, Davanti al dolore degli altri, Editore: Mondadori, Anno edizione: 2003
Fadigati, Neri, Il mestiere di vedere. Introduzione al fotogiornalismo, Editore: Plus - Pisa University Press, Anno edizione: 2005
Mignemi, Adolfo, Lo sguardo e l'immagine. La fotografia come documento storico, Editore: Bollati Boringhieri, Anno edizione: 2003
Freund, Gisèle, Fotografia e società, Editore: Einaudi, Anno edizione: 2007
Chiozzi, Paolo, Manuale di antropologia visuale, Editore: Unicopli, Anno edizione: 1993
Meyerowitz, Joel (autore), Westerback, Colin (autore), Bystander: A History of Street Photography , Editore: Bulfinch (Little, Brown and Company), Anno edizione: 2001
Light, Ken, Witness in Our Time. Working Lives of Documentary Photographers, Editore: Smithsonian Books, Anno edizione: 2010
Hall, Stuart (ed.), Evans, Jessica (ed.), Nixon, Sean (ed), Representation. Cultural representations and Signifying practices, Editore: Sage Publications Ltd., Anno edizione: 2013
Lucas, Uliano, Agliani, Tatiana, La realtà e lo sguardo. Storia del fotogiornalismo in Italia, Editore: Einaudi, Anno edizione: 2015
Alison, Irene, iREVOLUTION, Editore: Postcart, Anno edizione: 2015
Software utilizzato
Nessun software richiesto
Forme didattiche
Tipo Forma Didattica
Ore di attività svolte in aula
(hh:mm)
Ore di studio autonome
(hh:mm)
Lezione
34:00
68:00
Esercitazione
16:00
32:00
Laboratorio Informatico
0:00
0:00
Laboratorio Sperimentale
0:00
0:00
Laboratorio Di Progetto
0:00
0:00
Totale
50:00
100:00
Informazioni in lingua inglese a supporto dell'internazionalizzazione
Insegnamento erogato in lingua
Italiano
Disponibilità di materiale didattico/slides in lingua inglese
Disponibilità di libri di testo/bibliografia in lingua inglese
Possibilità di sostenere l'esame in lingua inglese
Disponibilità di supporto didattico in lingua inglese