IL NOVECENTO ITALIANO: UNA MODERNA CLASSICITÀ
UN MOVIMENTO ARTISTICO NELL’ITALIA FRA LE DUE GUERRE
Nel 1920, un secolo fa, nasceva a Milano il Novecento Italiano, forse il meno conosciuto, certo il più calunniato tra i movimenti artistici del secolo. Con “Valori Plastici” è l’espressione più importante, in Italia, del Ritorno all’ordine. Fondato ufficialmente nel 1922, in quel periodo è formato solo da sette artisti (Sironi, Funi, Bucci, Dudreville, Malerba, Marussig, Oppi) e sviluppa una poetica precisa, che si potrebbe definire l’aspirazione a una classicità moderna. Quando invece, al termine di alterne vicende, nel 1925 rinasce, raccoglie numerosi artisti in tutta Italia, da Carrà ad Arturo Martini, da De Chirico a Morandi, da Casorati a Wildt. Dalla seconda metà degli anni venti si fa conoscere attraverso una frenetica serie di esposizioni in tutta Europa e attira l’attenzione di vari critici (l’antologica di Lipsia del 1928, per esempio, è curata da Franz Roh, l’allora famoso teorico del realismo magico). A quell’epoca, però, il Novecento Italiano non vuole più essere un gruppo di tendenza, ma solo una generica, ecumenica, raccolta di tutta l’arte italiana. Finché la Quadriennale di Roma, la cui prima edizione è del 1931, gli subentra con ben altre forze, sancendone inesorabilmente la fine.
Proprio per questa finale eterogeneità, molta parte della critica ha considerato il “Novecento” una sorta di carrozzone, un Salon senz’anima, un gruppo di potere legato alle fortune del fascismo. Non era così. Ma per capirlo, bisogna risalire agli esordi del movimento, nella Milano del 1919. In quegli anni, mentre si susseguono i drammatici avvenimenti che vanno dalla fondazione dei Fasci di Combattimento (marzo 1919) alla Marcia su Roma, Milano è, con la capitale e forse più ancora della capitale, la città culturalmente più viva in Italia. A Milano affluiscono artisti e intellettuali da ogni parte del Paese ( Savinio vi si stabilisce nel 1918; Sironi, Arturo Martini, De Chirico e Bontempelli nel 1919, mentre Cardarelli e Ungaretti vi soggiornano di frequente). A Milano si aprono nuove riviste e giornali, dal “Primato Artistico Italiano” ad “Ardita”, dal “Convegno” all’”Ambrosiano”. E intanto il salotto di Umberto Notari in piazza Cavour e quello di Margherita Sarfatti in corso Venezia sono luoghi vivacissimi di incontro e di discussione. In questo ambiente carico di violente tensioni sociali, ma artisticamente vitalissimo, nasce il “Novecento” che, ai suoi esordi, coltiva soprattutto il sogno di un nuovo Rinascimento, di un’avanguardia riconciliata con la tradizione classica.
Il corso si propone di analizzare le principali figure che hanno animato il Novecento Italiano, soprattutto Sironi, Arturo Martini, Wildt, Carrà. Si ricostruiranno, inoltre, anche le vicende degli artisti che espongono col movimento: De Chirico, Casorati, Campigli, Morandi. Scopo del corso è quindi quello di imparare a conoscere l’arte italiana fra le due guerre, nella sua poetica e nei suoi protagonisti.
Programma d’esame
FREQUENTANTI
- obbligatorio: Appunti del corso [verranno fornite via cloud tutte le immagini delle opere analizzate durante le lezioni]
- obbligatorio: Elena Pontiggia, Sironi. La grandezza dell'arte, le tragedie della storia, Editore: Johan@Levi, Anno edizione: 2015
- facoltativo: Il Ritorno all’ordine, a cura di E. Pontiggia, Milano , Abscondita 2005
- facoltativo: G. de Chirico, Lettere 1909-1929, a cura di E. Pontiggia, Milano , Abscondita 2005 [ verrà fornito via cloud il pdf del testo]
-facoltativo: Realismo magico, Torino 2017 [verrà fornito via cloud il pdf del testo]
NON FREQUENTANTI:
obbligatorio: Elena Pontiggia, Sironi. La grandezza dell'arte, le tragedie della storia, Johan@Levi, Monza 2015
obbligatorio: Il Ritorno all’ordine, a cura di E. Pontiggia, Milano, Abscondita 2005
obbligatorio: Realismo magico, Torino 2017 [verrà fornito via cloud il pdf del testo]
facoltativo: Mario Sironi. Scritti e pensieri, a cura di E. Pontiggia, Milano, Abscondita 2005
facoltativo: G. de Chirico, Lettere 1909-1929, a cura di E. Pontiggia, Milano , Silvana Editoriale 2018 [verrà fornito via cloud il pdf del testo]
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