Spazio metropolitano e rigenerazione urbana
Il Laboratorio propone la ri-tematizzazione critica delle correnti categorie quali “sprawl”, "zwischenstadt", “postmetropoli” e una lettura delle forme urbane attuali della regione urbana milanese anche attraverso confronti con altri casi europei (per es. Barcellona).
Il terreno disciplinare dell’urbanistica tradizionale è stato messo a dura prova dalla perdurante crisi economica: la ragione dominante della redistribuzione (perequazione) dei surplus generati dalle trasformazioni territoriali ha lasciato il posto al problema – talvolta drammatico – della gestione dell’esistente: riuso, rigenerazione e re-invenzione, così come "resilienza", sono le nuove parole chiave emergenti e talvolta abusate.
In questo quadro, vengono più spesso valorizzate iniziative e pratiche locali di partecipazione e produzione culturale; il tessuto sociale ed i territori “reagiscono” come anticorpi, casa per casa, quartiere per quartiere; oggi forse, il tratto dominante è la frammentazione e talvolta la conflittualità delle diverse iniziative.
Per questo il Laboratorio vuole proporre una riflessione capace di tenere insieme alcune chiavi interpretative a scala territoriale (accessibilità, comportamenti e sistemi urbani collettivi), con specifici luoghi di applicazione progettuale (prevalentemente attrezzature e spazi della città pubblica); in questa direzione il Laboratorio vuole dialogare con il progetto didattico della Scuola Auic “Ri-formare periferie Milano metropolitana”.
La figura dell’architetto-urbanista capace di stare propositivamente nel contraddittorio contemporaneo, dovrà quindi coniugare una forte motivazione a riconquistare una visione strategica con una specifica attenzione alla dimensione “locale”, sia in termini culturali che di competenze professionali.
L’obiettivo ultimo è quello di coniugare la riflessione teorica sulla produzione dello spazio urbano con la definizione e l’uso di strumenti disciplinari appropriati, di cui il progetto urbanistico costituisce il momento di verifica finale.
Contenuti dell’insegnamento e caso studio
Il Laboratorio affronterà un lavoro di ricerca e progetto sulla Città Metropolitana milanese, non limitandosi ai confini amministrativi, ma guardando alle diverse scale delle fenomeniche in atto, scgliendo - entro alternative proposte dai docenti - alcune specifiche aree di progetto (progetto planivolumetrico).
In particolare, si vuole mettere in gioco il concetto consolidato di “periferia” legato alla mera distanza dal centro, considerando piuttosto la complessità delle dinamiche spaziali e sociali che ne determinano oggi la marginalità. Tale condizione si manifesta sotto forma di degrado fisico, di carenza di dotazioni infrastrutturali e attrezzature collettive, di conflitti tra gruppi sociali ed etnici.
Le aree di possibile rigenerazione (da selezionare come aree di progetto) con caratteristiche e dimensioni diverse, saranno caratterizzate da una duplice scala progettuale: quella metropolitana, appunto, data dalla loro accessibilità potenziale, e quella locale; proprio a partire da questa “tensione” verranno costruite le ipotesi di progetto.
Da un lato, il Laboratorio propone i temi della “numerabilità” , cioè della stima quantitativa e della ricerca di appropriati parametri, necessari e sufficienti, alla lorodelle fenomeniche urbane; dall’altro, il progetto alla scala urbana, vale a dire la definizione di elementi costruiti e degli spazi collettivi che li accolgono, costituisce memento fondamentale di verifica e di acquisizione di specifiche competenze professionali.
Il Laboratorio cerca anche a dare consapevolezza dei limiti e delle contraddizioni degli strumenti disciplinari di fronte agli scenari attuali, del necessario dialogo con altri saperi, ma allo stesso tempo si impegna in una “sperimentazione operativa” con strumenti propri e con proprie responsabiltà, sia di carattere procedurale (norme) che progettuale (manufatti).
Il lavoro viene svolto prevalentemente in gruppo, fino a un massimo di 4 allievi.
Struttura didattica
Il lavoro sarà articolato in due fasi principali.
Prima fase (settembre - ottobre)
La “fase istruttoria” si articola in sopralluoghi, lavoro di gruppo, lezioni frontali e soprattutto seminari con contributi esterni (sarà fornito specifico calendario).
Nella prima fase si collocano le seguenti “attività/esercitazioni”:
- Rilievo fotografico con restituzione grafica dei caratteri morfologici e insediativi della parti di città coinvolte;
- Lettura degli strumenti urbanistici vigenti (comunali e sovraordinati) con ricostruzione dei principali sistemi delle attività di vita associata;
- Comparazione/confronto con le buone pratiche e casi studio di riferimento di pratiche di rigenerazione urbana;
- Redazione di uno “schema interpretativo” della “città pubblica” con messa in evidenza dei temi progettuali e delle potenzialità di rigenerazione, ciò con particolare attenzione alla loro dimensione temporale (usi temporanei, permanenti, loro fasi, ecc.)
La restituzione dei risultati dovrà essere pensata con specifica attenzione alla comunicazione/condivisione con i potenziali utenti.
La prima fase si conclude con la valutazione in itinere dei materiali prodotti (album rilievo, tavole delle risorse e schemi interpretativi), i quali saranno presentati in una esposizione collettiva finale.
Viaggio studio
E' prevista l'organizzazione di un breve viaggio-studio a Barcellona, con incontri specifici e visite a progetti urbani attuali particolarmente significativi. L'organizzazione sarà precisata all'avvio del corso e sarà definita in relazione al numero degli allievi, al calendario accademico e cercando di tenere in conto le esigenze dei partecipanti.
Seconda fase (novembre – dicembre)
La “fase progettuale” è dedicata alla progettazione urbanistica delle diverse aree individuate nelle prima fase.
In questa fase verrà fornita una cartografia generale a scala urbana (da completare in relazione a ciascun progetto/gruppo) finalizzata ad un corretto inquadramento.
Ciascun gruppo dovrà produrre almeno 3 elaborati grafici (nei formati indicati) così denominati: tavola del planivolumetrico/masterplan (in scala 1:2000 o similari); tavola dello spazio pubblico e delle relazioni (in scala 1:2000 o similari); tavola del paesaggio nella quale, con tecnica mista (soprattutto 3D volumetrici) si mostrano le caratteristiche spaziali delle trasformazioni urbane proposte.
E’ necessaria inoltre, una breve relazione di 6000-8000 battute di cui sarà fornito un formato tipico.
Anche nella seconda parte è prevista una presentazione collettiva del proprio lavoro; tale presentazione costituisce la seconda prova in itinere.
Il giorno d'esame è concepito come una presentazione pubblica, ovvero come mostra aperta dei progetti; viene dedicata particolare cura all'editing finale della "mostra" e alla possibile installazione in altre sedi.
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