Il Laboratorio è costituito da due moduli didattici: Tecnologia dell’architettura (8 cfu), docente Monica Lavagna, e Fisica Tecnica Ambientale (4 cfu), docente Antonio Siciliano.
Il particolare approccio che viene proposto nel Laboratorio è quello del LIFE CYCLE DESIGN, ossia della progettazione attenta all’intero ciclo di vita dell’edificio e dei suoi componenti e alla riduzione degli impatti ambientali nel ciclo di vita (intesi come consumi di risorse ed emissioni di inquinamento).
La SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE è un obiettivo ormai imprescindibile, ma che per essere affrontato richiede di introdurre conoscenze, competenze e strumenti specifici di orientamento delle scelte di progetto. Le soluzioni di progetto e le diverse opzioni possibili dovranno essere individuate pensando alla riduzione degli impatti ambientali in tutte le fasi del ciclo di vita.
Questa attenzione ambientale caratterizzerà l’approccio al progetto ai diversi livelli di approfondimento (dalla concezione del volume edilizio fino alla scelta dei materiali da costruzione).
Il TEMA di progetto è un edificio residenziale di nuova costruzione plurifamiliare di ridotte dimensioni situato in contesto urbano, nel Comune di Milano. Si tratterà di progettare un edificio in linea pluripiano, definendo l’articolazione degli alloggi e il sistema di distribuzione, andando a ricostruire una cortina edilizia esistente su cui si è creato un vuoto a causa della dismissione di attività precedenti.
Il tema dell’abitazione residenziale plurifamiliare a basso costo (SOCIAL HOUSING) permette di confrontarsi con l’ambizioso obiettivo di cercare di dare risposta adeguata a bisogni diversificati. La residenza plurifamiliare non deve significare omologazione; la sfida è riuscire a fornire una risposta progettuale capace di assecondare bisogni diversi dei vari abitanti sia alla nascita dell’edificio sia nel tempo, durante la sua vita utile.
Per questo uno dei temi centrali del Laboratorio è quello della FLESSIBILITA’ che significa mettere al centro le persone; dare risposte diversificate tra cui gli abitanti possano scegliere, individuando il proprio alloggio ideale; tenere conto delle trasformazioni delle esigenze nel tempo, permettendo all’edificio di avere nel tempo diverse configurazioni possibili. La flessibilità si gioca alla scala tipologica, nell’organizzazione degli spazi, nei rapporti tra interno ed esterno, ma si gioca anche alla scala costruttiva.
Per consentire la separabilità e aggregabilità degli alloggi nel tempo, l’ampliabilità e la riconfigurazione degli spazi, oltre alla flessibilità tipologica occorre garantire la FLESSIBILITA’ TECNOLOGICA, ossia scegliere soluzioni costruttive orientate alla TRASFORMABILITA’ e alla REVERSIBILITA’. È l’utente che aziona l’edificio, non più pensato come oggetto statico, ma come oggetto dinamico, trasformabile e adattabile nel tempo ai bisogni di chi abita.
L’edificio potrà avere un assetto variabile quotidiano (unire o dividere stanze adiacenti), stagionale (aprire o chiudere logge esterne che possano anche fungere da spazio di mediazione termica invernale), lungo l’intero ciclo di vita utile (variando forma e distribuzione degli spazi abitativi).
Il progetto verrà sviluppato nella sua dimensione tipologica e costruttiva attraverso diversi gradi di approfondimento:
- la definizione volumetrica in base alle relazioni col contesto (fisico e climatico),
- la definizione degli alloggi, della distribuzione, delle soglie (logge-terrazze),
-il pre-dimensionamento strutturale,
-le scelte di involucro per garantire le adeguate prestazioni termiche e di risparmio energetico,
-la scelta dei materiali per garantire il comfort termico e acustico e per contenere gli impatti ambientali,
-il sistema degli impianti e l’integrazione degli impianti nell’edificio.
Durante il Laboratorio il progetto dovrà essere sviluppato secondo DUE DECLINAZIONI MATERICHE:
- una di tipo tradizionale, massivo, basata sull’uso del calcestruzzo armato per la struttura portante e del laterizio per i tamponamenti
- una di tipo innovativo, leggera, basata sull’uso dell’acciaio per la struttura portante e di sistemi stratificati a secco con pannelli prefabbricati.
Il mettere a confronto nella progettazione due declinazioni materiche differenti così contrapposte permette di sperimentare i vantaggi e gli svantaggi di soluzioni costruttive alternative e di confrontarsi con le diverse regole che soluzioni costruttive differenti impongono, verificando anche gli esiti formali che scelte costruttive differenti determinano. Questa esperienza ha l’obiettivo di far prendere coscienza che la scelta costruttiva non è qualcosa che può venire identificata alla fine del processo progettuale, ma è qualcosa che influisce profondamente sugli esiti architettonici e che il progettista deve saper governare fin dall’impostazione del progetto.
Particolare rilievo assumerà nell'esperienza progettuale il controllo dei consumi energetici e l'integrazione con strategie impiantistiche per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico). Un progetto architettonico orientato alla sostenibilità deve avere come obiettivo il controllo dei consumi energetici e l'integrazione con strategie impiantistiche per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico). Una direttiva europea impone che a partire dal 2020 gli edifici siano degli edifici a energia quasi zero (Zero Energy Building), ossia quasi autosufficienti dal punto di vista energetico. Per ottenere questo ambizioso obiettivo occorrono capacità progettuali sia per contenere il fabbisogno di energia dell’edificio (la domanda di energia), sia per integrare gli impianti per la produzione in loco di energia da fonti energetiche rinnovabili al fine di coprire tale fabbisogno. Occorre una progettazione capace di concepire l’edificio e i suoi impianti come un unico sistema, superando l’attuale prassi di giustapposizione degli impianti a un organismo già concepito.
Nel laboratorio, la questione del risparmio energetico viene affrontata in una prospettiva di eco-efficienza nel ciclo di vita: non appare sufficiente concentrare l'attenzione progettuale sulle strategie volte al contenimento dell'energia spesa per la gestione di un edificio senza verificare anche l'energia spesa per la realizzazione di un edificio. Per questo gli studenti sono chiamati a verificare l’energia incorporata delle loro scelte tecniche, ossia l’energia spesa per produrre i materiali e costruire l’edificio.
All’interno del Laboratorio verranno forniti gli strumenti e le conoscenze per calcolare i fabbisogni energetici invernali ed estivi del progetto e la valutazione del bilancio energetico, in modo da acquisire la capacità di definire un predimensionamento di massima degli impianti (pompa di calore, fotovoltaico e solare termico) e di elaborare la certificazione energetica dell’edificio.
Le scale di approfondimento del progetto andranno dall’inquadramento urbano (planivolumetrico in scala 1:500) all’architettonico (1:100), fino alle scelte costruttive (1:50) e al dettaglio (1:20). Dovrà inoltre essere elaborata una relazione contenente le valutazioni energetico-ambientali.
L’organizzazione delle attività prevede l’introduzione a temi, conoscenze e strumenti durante le lezioni frontali e attività di progetto in aula e revisione settimanale degli elaborati (progettuali e di valutazione energetico-ambientale) sviluppati autonomamente dagli studenti. Gli studenti lavoreranno in gruppi di tre componenti e saranno seguiti dagli esercitatori.
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