NANODESIGN VISION@2025
Obiettivo del Laboratorio
Il laboratorio ha come obiettivo mettere a fuoco una visione per il 2025 e produrre una serie di concept di prodotto che ne descrivano le potenziali qualità e le innovative dinamiche comportamentali. Si tratta quindi di contribuire ad un esercizio partecipato di vision design, capendone e condividendone regole ed obiettivi.
Fondazione Giannino Bassetti e Fondazione Pistoletto daranno alcuni strumenti di base per comprendere i cambiamenti di scenario da qui ai prossimi 10 anni. In particolare l’analisi di fattori sociali, tecnologici, economici e culturali ha come fuoco tematico e progettuale il mondo dell’infinitamente piccolo, ovvero delle nanotecnologie, delle biotecnologie e della genomica.
Oggi siamo giunti a scale di intervento ben più sofisticate di quanto chimica e fisica ci hanno forse scolasticamente trasmesso, dato che bio-scienze, genetica e biologia molecolare, ci permettono di intervenire sulla materia vivente, di modificare in maniera drastica e inattesa quanto la natura ha previsto per il suo corso.
Il rapporto tradizionale tra saggezza, conoscenza e informazione che ha guidato l’’innovazione per secoli, oggi sembra essersi ulteriormente modificato: lo “sguardo molecolare”, come lo definisce Giuseppe Testa, è alla scala dei geni, oramai oggetti di depositi industriali e brevetti.
Tutto ciò rappresenta una nuova ed inedita sfida per il design, ma di cui la cultura del progetto ancora non sembra essersi resa conto.
Occorre invece che il design entri nei laboratori di ricerca, che abbia il coraggio e la modestia per uscire dalla scala del visibile ed entrare in quella della “visualizzazione”, dove si forma in potenza la materia e la forma del domani: già oggi stiamo assistendo al passaggio dalle forme della vita alla vita delle forme.
In tale scenario l’innovazione responsabile ed etica è un tema cruciale per lo scienziato, come per il designer lo è stata nell’ultimo ventennio la questione ecologica ed ambientale.
Metodologia e programma didattico
Una serie di ospiti e specialisti dell’”infinitamente piccolo” aiuteranno a meglio comprendere alcune dinamiche in atto e le complesse trasformazioni della materia di cui siamo fatti e di cui è fatto il mondo
Inevitabile che l’approccio progettuale sarà fortemente interdisciplinare, strutturato in 5 esercitazioni esplorative e quindi in successive 2 di approfondimento tematico, utili a focalizzare il proprio argomento specifico di tesi, quale contributo ad una visione condivisa.
Le 5 esercitazioni hanno come scenario applicativo diversi contesti geopolitici e climatici, che vanno dall’Europa all’Africa centrale, dall’India alla Cina, con fine di valutare le differenze in situazioni diverse per disponibilità di risorse e cultura specifica.
|