L'attenzione a "costruire nel costruito" non è certo un'istanza recente, conseguente alla rivendicazione della presa di distanza critica della attuale pratica della conservazione e della cultura del progetto del nuovo dal "cosiddetto restauro" tradizionale (John Ruskin, 1849) che, solo con gli occhi rivolti all'indietro, ha prodotto tanti danni, penalizzando senza necessità il patrimonio monumentale e mortificando, al tempo stesso, l'autenticità del progetto. Alla nascita tardomedioevale (Cassiodoro) della categoria del Moderno (=odierno) contrapposta ad Antico si affianca l'ampio dibattito europeo che anima la Scolastica tra Haecceitas e Materia signata quantitate. Il riconoscimento della necessaria autonomia del progetto nei confronti del rispetto e della cura dovuta all'architettura del passato è già ben chiara, ad esempio, negli stessi grandi protagonisti della nuova cultura dell'Umanesimo come Leon Battista Alberti, nominato a Roma dal Papa Niccolò V primo Conservator urbis, organico trattatista (De Re Aedificatoria, 1452) e profondo testimone del progetto nuovo (facciata di Santa Maria Novella a Firenze, Tempio Malatestiano a Rimini, Sant'Andrea a Mantova). Sulla crescente consapevolezza di dover salvaguardare il grande valore complessivo dell'eredità materica di chi ci ha preceduto, con il Rinascimento matura la coscienza del valore aggiunto di cui è portatrice la Modernità: ecco svilupparsi la secolare Querelle des Anciennes et des Modernes, entrambi (moderni ed antichi) a reciproca e stimolante gara tra loro (Piranesi). Il Settecento, secolo della riscoperta dell'Antico e dell'enciclopedismo riformatore, attraverso la critica dall'interno della tradizione degli Ordini classici, scopre la grande Architettura sociale del Fuori-Scala eroico e dell'Assoluto formale europeo (Boullée). La lunga e intensa riflessione definitoria di Quatremère de Quincy (Dizionario di Architettura, Parigi, 1832), ben documenta il passaggio epocale dalla solarità del progetto (neo)Classico alla più irrequieta sensibilità emotiva (moderna) del progetto storicista (Boito). All'inizio del XX secolo il Moderno per antonomasia del Futurismo e delle altre avanguardie storiche irrompe sul tavolo da disegno dell'architetto contrapponendosi in modo radicale alla "Storia" scaduta a cattiva maestra di ripetizione accademica (questa è l'accusa di Gropius e del Bauhaus). Sono gli anni ruggenti del Razionalfunzionalismo dei padri (Mies, Le Corbusier) del Movimento Moderno. Di quest'ultimo, dopo l'esaltante età eroica fra le due guerre, è già previsto il superamento (Persico). E, nel secondo dopoguerra, ormai spogliato di ogni innovatore valore profetico, é catturato quantitativamente dalla speculazione edilizia (Calvino, 1963) come in International Style globalizzato e indifferente alle specifiche radici dei luoghi. E' la nuova generazione che, in Italia, inizia a operare alla fine degli anni Cinquanta sotto l'insegna della rivista 'Casabella' di Rogers, a rivendicare e sperimentare la definitiva rottura del fronte del Moderno. Oggi, la non rimpianta fine di un effimero Postmoderno, di superficie, senza radici fa riscoprire la stimolante grande lezione offertaci dalla presenza tra noi dello stratificato patrimonio costruito, mentre si fa sempre più urgente (e intrigante) la ricerca di una nuova via del progetto che, intensificando il suo dialogo narrativo con le preesistenze si traduca, sul campo, in riconosciuto nuovo valore aggiunto utile al consolidarsi di quella felicità pubblica cui già tendeva l'obiettivo comune degli Illuministi riformatori.
Il corso, che quest'anno è offerto - senza limiti di iscrizione tra Triennale e Specialistica - nel primo semestre, oltre ad approfondire le ragioni storiche e le vie della cultura del progetto contemporaneo, intende anche contribuire nel modo più opportuno (da definire con i rispettivi docenti) alla parallela attività didattica, di ricerca e progettuale di altri Laboratori (ad esempio di Progettazione e di Restauro).
L'elenco dettagliato delle lezioni e la bibliografia essenziale consigliata saranno concordate all'inizio del Corso.
|