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Scheda Riassuntiva
Anno Accademico 2015/2016
Scuola Scuola del Design
Insegnamento 096198 - LABORATORIO CONCEPT DESIGN/CONCEPT DESIGN STUDIO
Docente Roda Rui Miguel Ferreira , Rognoli Valentina , Seassaro Alberto
Cfu 18.00 Tipo insegnamento Laboratorio

Corso di Studi Codice Piano di Studio preventivamente approvato Da (compreso) A (escluso) Nome Sezione Insegnamento
Des (Mag.)(ord. 270) - BV (1160) DESIGN DEL PRODOTTO PER L'INNOVAZIONEPR1AZZZZA096198 - LABORATORIO CONCEPT DESIGN/CONCEPT DESIGN STUDIO

Programma dettagliato e risultati di apprendimento attesi

Scuola del Design. A.A. 2015_2016

 

1° anno Laurea Magistrale di Design del prodotto per l'innovazione

 

LABORATORIO CONCEPT DESIGN/CONCEPT DESIGN STUDIO

Il Laboratorio di Concept design è costituito da tre moduli di insegnamento indipendenti che hanno come risultato didattico la realizzazione di tre differenti progetti portati alla scala del concept. Ogni modulo di 6 cfu induce lo studente ad affrontare un punto di vista particolare della progettazione così che lo studente, alla fine del semestre laboratoriale, possa essersi confrontato con tre diversi temi progettuali tra loro indipendenti, sia per tematica, sia per metodo, sia per modalità di conduzione e docenza.
Il fine è quello di immergere lo studente del primo anno di Laurea Magistrale in un'esperienza progettuale intensiva, articolata e multiforme, facendogli apprendere l’importanza delle diverse culture e approcci operativi cui il design contemporaneo si riferisce.

Il Laboratorio si compone di tre corsi distinti, ognuno dei quali si articola in un arco di tempo di circa 5 settimane. Ogni modulo si conclude con un esame di valutazione del lavoro svolto dagli studenti. La media dei voti conseguiti nei tre moduli costituirà il voto conclusivo del Laboratorio.

 

 

Primo modulo _ Progettare il sistema prodotto _ Valentina Rognoli _ dal 7 ottobre al 6 novembre 2015

Secondo modulo _ Visioning _ Alberto Seassaro _ dal 11 novembre al 18 dicembre 2015

Terzo modulo _ Product Cultures _ Rui Roda Miguel Ferreira _ tutto gennaio 2016

 

 

Programma del Primo Modulo (Dr. Valentina Rognoli)

Negli ultimi 10 anni i materiali sono stati al centro dell’attenzione della ricerca nel product design. La maggior parte degli studi si è focalizzato su metodi e strumenti per guidare il designer nella selezione del materiale più adatto, tenendo in considerazione la forma, il processo di lavorazione, i limiti fisici e tecnologici e le richieste del mercato. Più recentemente invece, sono state avviate ricerche che considerano il ruolo attivo dei materiali nel dare forma alla nostra esperienza con gli artefatti. Il concetto di “materials experience” è la base del lavoro proposto nel primo modulo del Concept Lab e viene definito come le esperienze che le persone possono fare grazie ai materiali di cui gli artefatti sono composti. Emerge quindi la necessità per il designer di imparare a progettare tenendo in considerazione la dimensione materica e le sue potenzialità esperienziali. Il materiale può diventare quindi il punto di partenza del processo progettuale e il designer può concentrarsi a progettare esperienze materiche significative per gli utenti e gli artefatti di riferimento.

In questo modulo si propone agli studenti di approcciare la materia seguendo il metodo MDD (Material Driven Design), ideato per facilitare la progettazione di esperienze materiche significative quando un particolare materiale è il punto di partenza del processo di design. Il fine è quello di supportare il designer nel definire e progettare esperienze significative con e per materiali a portata di mano (on hands), qualificando il materiale non solo per quello che è, ma anche per quello che fa, quello che esprime, ciò che provoca e anche per come modifica il nostro comportamento e azioni. Concretamente, gli studenti dovranno lavorare a contatto diretto con i materiali, modificandoli e progettandone le qualità in grado di definire il pattern esperienziale voluto. Verranno proposti alcuni materiali ma gli studenti potranno anche proporre materiali su cui lavorare per l’intero modulo. Durante il corso verranno fornite le basi teoriche sugli argomenti principali su cui è fondata l’esercitazione e si darà supporto alla fase progettuale tramite revisioni.

La valutazione sarà formulata sulla base della presentazione che ogni studente sarà chiamato a fare l’ultimo giorno previsto per primo modulo (6 Novembre). Maggiori dettagli verranno forniti durante lo svolgimento del corso.

 

Bibliografia del Primo Modulo (Dr. Valentina Rognoli)

  • Karana, E, Barati, B., Rognoli, V, Zeeuw van der Laan, A. (2015). Material driven design (MDD): A method to design for material experiences. International Journal of Design, 9(2), pp.
  • Rognoli, V.,Bianchini, M., Maffei, S., Karana, E., (2015). DIY Materials. Virtual Special Issue on Emerging Materials Experience. Materials and Design n.85, pp.692-702.
  • Karana, E., Pedgley, O., & Rognoli, V. (2014). Materials Experience: Fundamentals of Materials and Design. Butterworth-Heinemann: Elsevier, UK.
  • Karana, E., Pedgley, O., & Rognoli, V. (2015). On Materials Experience. Design Issues Summer (31:3), pp. 16-27.
  • Rognoli, V., and Karana, E., (2014). Towards a New Materials Aesthetic Based on Imperfection and Graceful Ageing, In Materials Experience: Fundamentals of Materials and Design (pp. 145-154). Butterworth-Heinemann: Elsevier, UK
  • Rognoli, V. (2010). A broad survey on expressive-sensorial characterization of materials for design education. METU Journal of The Faculty of Architecture, 27(2), pp. 287-300.

 

 

Programma del Secondo Modulo (prof. Alberto Seassaro)

Visioning è un termine di origine economico-aziendale, recentemente entrato in uso anche nel mondo del design, nell'ambito della "scenaristica" che indica le attività di progetto finalizzate a prefigurare interventi capaci di incidere sulle trasformazioni (di ordine sociale, economico, ambientale) che si prevede potrebbero determinarsi in tempi medio brevi. Visioning è un neologismo che rimanda alle due modalità fenomeniche con cui si manifesta la luce: "sight" (it. "vista") e "vision/view" (it. “visione/veduta") – l'atto del vedere e il suo risultato – che richiamano direttamente la disciplina del "design" che sovrintende al "progetto della realtà sensibile" – in cui è preponderante, con la "percezione visiva", l'azione della luce.

Il modulo di "Visioning" propone agli studenti un percorso di "Light visioning", ovvero di sperimentazione morfologico-linguistica" mirata ad esplorare progettualmente la fenomenologia della luce. Assunto questo "universo tematico" si procederà in un breve itinerario, mediante lezioni condotte dalla docenza (di storia, scienze umane, scienze naturali, tecnica, arti visive, architettura, linguaggio ecc.), a tratteggiare e rendere intelleggibile il “sistema della luce” assumendola dapprima come "narrazione" (raccolta di materiali "Light book" di ciascuno studente) e poi come "metafora" su cui costruirà (individualmente o in gruppo) una elaborazione "concettuale" fondata sul rapporto "forma/contenuto".

La "sperimentazione progettuale" delle "forme sensibili" della luce, si verificherà quindi attraverso la realizzazione materiale (condotta manualmente dagli studenti) di un "artefatto luminoso" (light cube), espressione di un concept, che verrà valutato nel corso dell'esame seminariale conclusivo. Il tema della "luce" – e l’approccio progettuale del "visioning" – esprime il massimo grado di complessità progettuale: per i caratteri fisici e percettologici che implica, per la vastità degli ambiti di politica industriale e sociali che investe, per l’importanza economica e produttiva dei comparti merceologici di prodotto e di servizio che muove, per la estrema articolazione degli scenari simbolici ed estetici che evoca, per la rilevanza storico-culturale ed artistica che sottende, ed anche per i contenuti disciplinari e scientifico-metodologici di Design che esprime. Esso costituisce per il Laboratorio di Concept Design l'opportunità più appropriata per il conseguimento delle sue finalità formative e culturali. Una breve essenziale bibliografia, di supporto al processo progettuale, verrà consegnata all’inizio del corso.

 

Bibliografia del modulo del Prof. Seassaro

Antonella, Penati (a cura di), Design e Narrazioni ( 3 voll.):
– E' il design una narrazione?
– il design costruisce mondi.
– il design vive di oggetti-discorso.
Editore: Mimesis, Anno prima edizione: 2013

Frova Andrea, Luce, colore, visione: perché si vede ciò che si vede,
Editore: Rizzoli, Milano, Anno prima edizione: 2000

Sedlmayr Hans, La Luce nelle sue manifestazioni artistiche,
Editore: Aesthetica, Palermo, Anno prima edizione: 1994

Brusatin Manlio, Storia dei colori,
Editore: Einaudi, Torino, Anno prima edizione: 1999

Roberto Casati, La scoperta dell' ombra,
Editore: Laterza, Bari, Anno prima edizione :2008

Altri testi - indicati dalla docenza durante lo svolgimento del laboratorio - potranno integrare le conoscenze degli studenti per meglio supportare l'esercizio progettuale.

 

 

Programma del Terzo Modulo (prof. Rui Roda Miguel Ferreira)

Il modulo ha come obiettivo l’immersione degli studenti all’interno di una scala culturale e spaziale molto dilatata e solitamente estranea alle dimensioni ed ai caratteri del product design: quella dei luoghi urbani e ambientali senza uso, dei cimiteri industriali e delle aree dismesse, delle marginalità urbane e della periferia metropolitana o suburbana.

Come punto di partenza per una comprensione del tema, saranno presentati casi emblematici concreti, forme di relazione con i ‘rifiuti’ urbani, su diversa scala e di diversa natura, presenti nelle città e nei paesaggi; questi dialoghi vengono inoltre proposti per aree artistiche che producono metafore al fine di un avvicinamento al tema, con motivazioni comuni ma trasversali alla disciplina del design, e che dimostrano a volte l’importanza dell’inclusione della dimensione sociale nella valenza delle soluzioni.


Si propone lo sviluppo di esercizi e processi che forniranno strumenti concettuali orientati a modelli rigenerativi dei ‘prodotti abbandonati’, nei quali gli studenti avranno come sfida quella di esercitare la capacità di confrontarsi con dimensioni e problemi insoliti atipici, che dipendono da processi di osservazione e sensibilità molto peculiari, e che in tal modo possono essere ricondotti a casi progettualmente tangibili all’espressione nelle espressioni del designer contemporaneo.
 
Sulla base di una profonda riflessione sul significato di nuovi usi della città, gli studenti dovranno avere come riferimento, tutte le volte che sarà possibile:

-        l’integrazione di processi di coinvolgimento di comunità locali nella ricerca di possibili variabili da integrare nei processi di rifunzionalizzazione,

-        la consapevolezza del significato di uso della città nel XXI secolo in termini di abitabilità nonché di nuovi modelli capaci di dialogare con nuove forme di riorganizzazione del contesto, richiesti dalla microimprenditorialità di massa e dai processi di riorganizzazione sociale, tra cui quelli dello svago.

L’esercizio ha come obiettivo quello di creare una prospettiva dialogante con il sistema d’uso dei prodotti obsoleti delle città che produrrà, come possibili ipotesi, scenari flessibili ed utili alla rappresentazione di una nuova filosofia generale del progetto, finalizzato alla continuità di uso degli spazi interni della città.

 

Bibliografia del modulo del Prof. Roda

Indicazioni bibliografiche puntuali seguiranno nel corso delle lezioni

 

 


Note Sulla Modalità di valutazione

Il laboratorio di Concept design è costituito da tre moduli di insegnamento indipendenti che hanno come risultato didattico lo svolgimento di tre autonome esperienze progettuali.
Ogni modulo si conclude con una valutazione specifica del lavoro svolto dagli studenti. La media dei voti conseguiti nei tre moduli costituirà il voto conclusivo del laboratorio.


Bibliografia

Software utilizzato
Nessun software richiesto

Mix Forme Didattiche
Tipo Forma Didattica Ore didattiche
lezione
120.0
esercitazione
30.0
laboratorio informatico
0.0
laboratorio sperimentale
9.0
progetto
0.0
laboratorio di progetto
21.0

Informazioni in lingua inglese a supporto dell'internazionalizzazione
Insegnamento erogato in lingua / Italiano / Inglese
Disponibilità di materiale didattico/slides in lingua inglese
Disponibilità di libri di testo/bibliografia in lingua inglese
Possibilità di sostenere l'esame in lingua inglese
Disponibilità di supporto didattico in lingua inglese

Note Docente
schedaincarico v. 1.8.3 / 1.8.3
Area Servizi ICT
29/09/2023