Assistenti di Composizione: Domenico Polimeni, Gregorio Carboni Maestri
Programma del Laboratorio di Composizione
Obiettivi
Il laboratorio guarda a una maturazione dell'apprendistato di architettura su base affatto razionale (per quanto è possibile nelle condizioni attuali dell’architettura, dell’architettura delle riviste, non certo favorevoli a una simile ipotesi) ovvero di un apprendistato che pone al centro del suo interesse la trasmissibilità e la comunicabilità intersoggettiva delle scelte, e quindi la questione del progetto collettivo (vale a dire di come si possa perseguire un progetto svolgendolo a più mani, interscambiabili, coralmente, senza pretese aprioristiche di un fare artistico personalizzato), questione che appare inattuale ma necessaria e ineludibile, almeno per una scuola di architettura che voglia formare una figura tecnica di architetto.
Ciò impegna oggi a chiarire il rapporto che si intende stabilire con la consegna storica dell’architettura – da sempre portavoce di una simile istanza oggettiva oltre che strumento e base metodologica per il suo perseguimento coerente – e ad orientarsi nei suoi confronti innanzitutto per via teorico-critica, prima di ogni immediatezza del fare in sé e per sé, di ogni relazione spontanea, irriflessiva con l'opera, ovvero considerando le teorie che si sono poste con chiarezza e determinazione il problema della trasmissione razionale dell’architettura e del progetto come procedimento che si costruisce nel rielaborare opere date, ordinate dalla storia stessa in filoni significativi.
Contenuti
Lo studio dell’abitazione nel tempo e il progetto di case - sia monofamigliari che collettive - risultano essere ancora le esperienze più certe per fissare un orientamento in tal senso, in quanto la casa rimane custode e testimone di una razionalità e oggettività elementare dell’architettura (nella sua adesione ai dati funzionali più stabili, a significati ricorrenti nel tempo, a forme che si giustificano rispetto alle norme pratiche della vita quotidiana, ecc.) che nessun fare artistico o presunta volontà espressiva sono in grado di fuorviare o mascherare.
All’interno dell’ esperienza storica della città e dell'architettura, e lontane da ogni intenzione espressiva o volontà di rappresentazione del caos e del caso, vengono individuate due esperienze in cui la casa si fa portavoce e protagonista di una particolare relazione fra i propri tipi, nella loro valenza canonica, la propria funzione particolare e la forma urbana, nonché di una tensione verso il raggiungimento di un intero riconoscibile nelle sue articolazioni (tipo edilizio - lotto - tracciato stradale - spazi liberi - forma urbis, ripetizione e unicità, spazio privato e spazio comune, ecc.). La prima concerne la casa individuale come intimamente connessa alla città razionale (per lo più di fondazione) di impianto geometrico regolare (dal castrum e dalla colonia romana alle bastides e villefranche medievali, alle città ideali rinascimentali e barocche su fino ai quartieri, alle Siedlungen del Movimento Moderno del primo novecento). La seconda si concentra su quelle sperimentazioni che hanno fissato la stessa idea dell’abitare collettivo (conventi, collegi, convitti, regge, caserme, alberghi dei poveri, fino ai modelli utopistici dell'ottocento e alla Unitè d'Habitation lecorbusieriana). L’abitazione monofamigliare e collettiva vengono esaminate nella loro capacità di fissare, attraverso la definizione di regole tipologiche certe, una morfologia urbana fondata sia sulla ripetizione che sulla unicità, sia sulla continuità che sull'isolamento, declinando oggettivamente il rapporto fra individuale e collettivo, tra privato e comune.
Il progetto riguarda pertanto i tipi dell’abitazione monofamigliare e dell'abitazione collettiva , nella loro relazione logica e analogica con i tipi architettonici della storia e si applica sia al tessuto urbano storico a completamento o sostituzione di una sua parte (preferibilmente nel territorio tra Milano o Pavia) sia a un insediamento ideale.
Modalità
Il laboratorio prevede conseguentemente una serie di lezioni di carattere teorico sulle modalità attuali di un apprendistato fondato per l’appunto su valori di razionalità e di comunicabilità e quindi sulle teorie di architettura che si sono poste tale obiettivo in modo conseguente. Una ulteriore gamma di lezioni concerne: l’idea di città razionale a impianto geometrico regolare, il ruolo dei tipi abitativi in tale esperienza, la storia e l'ideologia della casa collettiva, il rapporto tra costruzione e linguaggio, il tutto rivisto alla luce delle ricerche e delle figurazioni del Movimento Moderno del primo novecento nonché delle tematiche funzionali attuali rispetto ai vari temi.
Le esercitazioni degli studenti consisteranno (in una prima fase, grosso modo fino alla fine dell'anno solare) in ricerche sui tipi storici dell’abitazione monofamigliare e collettiva e sulla città razionale a impianto geometrico che li ha declinati nonché sulle tematiche funzionali e sulle architetture assunte come riferimento, al fine di costituire un dossier di approccio e di adesione al progetto. In una seconda fase il laboratorio si occuperà esclusivamente del progetto vero e proprio che, a partire da una rivisitazione delle tematiche impostate dai dossier analitici, riguarderà case unifamiliari legate a un lavoro particolare dell’abitante – la casa di un mestiere specifico – e case collettive determinate – per lo più case dello studente, anch'esse collegate a un mestiere da apprendere, case per anziani e case collettive legate a un lavoro – in modo da rendere il più chiaro possibile all'apprendista architetto un certo gioco delle parti (casa e studio/laboratorio/atelier, magazzini, alloggio e parti comuni o parti di un lavoro comune, ecc.) prima di ogni fagocitazione formalistica.
Le verifiche del lavoro compiuto dagli studenti saranno svolte in seminari in cui sarà dato resoconto singolarmente da ogni studente, o gruppo di studenti, dello stato delle ricerche o del progetto, svolto nell’ottica della costruzione di un manuale comune.
Le integrazioni di statica, di tecnologia e di disegno, si svolgono in modo parallelo e seguono gli interessi specifici delle singole discipline, che non vengono forzati in una coesione fittizia col programma precedente e si incontrano plausibilmente al momento del progetto, che dovrà esibire l’approfondimento statico, tecnologico e rappresentativo. L’integrazione di disegno potrà contribuire alla formazione della strumentazione analitica del lavoro di ricerca e di progetto.
Le integrazioni affini si articolano in tematiche analitico-compositive o storiche di carattere generale sulla architettura e la città in base agli interesse dei docenti e alle tematiche di lavoro.
Design Studio Program
Objectives
This design studio believes in a rational apprenticeship of architecture, founded on communicability of project choices, collective (among teachers and students, and among students) formulation of formal dispositions, against subjective theory of poetry (all over winning, especially in architectural reviews and in cultural journalism). For this reason historical heritage of architecture and buildings history become active and concrete basis for the project; the design process is conceived as a procedure, a remaking, a reconstruction, an adaptation of given forms (in coherence with tradition although aimed to transformation).
Contents
It seems that the house as a theme (due to its closeness to functional basic needs, which are stable along time and verified with everyday life) embodies the elemental objectivity and rationality that the design studio is looking for. For this reason the activities planned by the design studio will concern: the project of normal houses, individual or collective, based on the study of house history, together with studies of historical relationships between the form of houses and the form of cities, between house types and city types: analysis of their regular, geometric disposition in different times. Examples for individual houses that will be studied go from roman experience of domus, insula, castrum, colonia, centuriatio to medieval and renaissance experience of bastides villefranche and ideal cities and baroque plans, and to modern siedlungen in Berlin, Frankfurt, Amsterdam, Rotterdam during the Internation Style period; on the other side, for collective houses: from the basic experience of medieval monasteries to Unitè d'Habitation by Le Corbusier. In both cases the analysis will pass trough an objective evaluation of functional questions and their analogical influence about imagination, the study of urban morphology in its rational forms, canon types of cities and houses, elementary relationships among buildings, urban open spaces, roads, private gardens, building blocks, private and common spaces, etc.
Pratical development
By teachers: lectures about rational apprenticeship of architecture, about house history and house types in their relationship with urban history an city types, about rational theories of architecture, about construction and form, etc.
By students: first step will be the analysis of historical and contemporary examples of individual and collective houses in order to compile a common dossier; after that students will project individual and/or collective houses connected to a particular job (e.g. studios, ateliers, student houses, etc).
During the course: seminaries for collective discussion on student’s (or small group of students) works.
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