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Risorsa bibliografica obbligatoria |
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Risorsa bibliografica facoltativa |
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Anno Accademico
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2007/2008
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Facoltà
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Scuola del Design |
Insegnamento
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076585 - CORSO INTEGRATO LABORATORIO DI PROGETTO D'INTERNI - CONCEPT -
- 081170 - DESIGN DEGLI INTERNI
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Docente |
Pierandrei Fabrizio Maria
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Cfu |
5.00
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Tipo insegnamento
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Modulo Di Corso Strutturato
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Programma dettagliato e risultati di apprendimento attesi |
Lepoca contemporanea è attraversata da avvenimenti storici epocali che stanno modificando la percezione dello spazio e del tempo in cui viviamo.
Rispetto al secolo scorso questi fenomeni si presentano con una minore carica rivoluzionaria, ma decisamente più pervasivi.
Le conseguenze delluso quotidiano di Skype o dei voli low cost, ad esempio, sono visibili a tutti, ma lapporto meno palese e più radicale di questi continui contatti e contaminazioni è il contributo dato a formare una visione del mondo - che come progettisti siamo chiamati a interpretare - sostanzialmente in contraddizione tra un reale e un virtuale contemporaneamente \"piccoli\" (il villaggio globale) e \"sconfinati\" (l\'assenza di confini delle infinite possibilità a nostra disposizione).
Nella civiltà occidentale - destinata a proseguire lungo la strada dettata dalla modernità e a rifiutare anacronistiche alternative di \"ritorno al passato\" o di \"chiusura culturale\" si fa sempre più strada la convinzione che la strada lungo la quale si avanza non abbia un fine assoluto e che i modelli culturali e sociali consolidati abbandonino il proprio carattere di indiscutibilità, mostrando contraddizioni e contrasti.
Un atteggiamento figlio del \"principio di indeterminazione\" che prende forza dalla necessità di una interpretazione fluida della realtà, in cui spesso valori contrapposti si compongono secondo logiche nuove e sempre più flessibili.
Ognuno di noi è costretto a vivere componendo le forze centrifughe di queste tendenze, rinunciando alla rigida impostazione logica di matrice aristotelica in cui ogni cosa deve \"essere\" (on) o \"non essere\" (off), a favore di una logica indeterministica i cui valori assoluti sono il confronto, la flessibilità, la tolleranza e la dialettica.
I riflessi sulla pratica progettuale sono molteplici: accanto ai temi classici ed immutabili che accompagnano da sempre la disciplina architettonica e il design degli interni, sempre più spesso si deve affrontare unidea di spazio che viene reinterpretata dell\'evoluzione tecnologica, dai processi di digitalizzazione e della creazione di materiali \"intelligenti\" che consentono di indagare una fluidità territoriale, ambienti in cui la distinzione fra interno ed costruito scompare a favore della ricerca di un senso di luogo all\'interno delle dimensioni fisiche dello spazio.
Architettura e Interior design devono comunicare identità, stili di vita e scenari futuri altrimenti indistinguibili nelle complesse dinamiche sociali, culturali ed economiche in atto.
Il compito del progettista non può più essere limitato al \"dare forma\" ad uno spazio. Piuttosto si dovrebbe parlare di \"configurare\" l\'ambiente, intendendo con questa azione non solo il definire l\'aspetto formale e simbolico, ma anche l\'indagare e il suggerire innovative modalità di vivere un luogo che prevarica la sfera spazio-temporale.
Nel caso specifico dei luoghi del consumo questo significa includere nel progetto quegli elementi che permettano di realizzare un percorso nell\'esperienza emozionale dell\'individuo creando ambienti che non si limitano a rispondere ai bisogni ma si spingono a \"esaudire i desideri\" dell\'ospite-consumatore, senza rinunciare a promuovere un brand.
Partendo da questo concetto lo stesso punto vendita diventa prodotto, parte di una strategia molto più vasta che include aspetti di comunicazione, marketing, definizione dellatto dello shopping come servizio che mira alla visibilità del brand in un panorama dove tutto sembra già visto, pensato, realizzato.
I nuovi confini sono dettati dalla possibilità di varcare i limiti di materiale per intaccare la sfera dellimmaginario e dellimmateriale: sempre più spesso infatti nel retail la definizione tecnica del punto vendita, come la definizione del corretto uso della luce, la quantità e la definizione degli espositori e quantaltro comunque imprescindibilmente legato al successo di un negozio è solo una parte della progettazione a servizio dellatto della compra-vendita che sempre più è legata al racconto virtuale e alluso emozionale ed interattivo di una tecnologia sempre più ubiqua ed invisibile.
Un trend talmente presente da cominciare a coinvolgere i punti della grande distribuzione da sempre sinonimi di non luogo.
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Note Sulla Modalità di valutazione |
Branzi A., ¿Modernità debole e diffusa¿, Skira, Milano, 2006
Bauman Z., ¿Modernità liquida¿, BLaterza, Bari, 2002
Rullani E., ¿La fabbrica dell¿immateriale¿, Carocci, Venezia, 2001
Trevisan M. , Pegoraro M., ¿Retail Design. Progettare la shopping experience¿, Franco Angeli, Milano, 2007
Provana R. (a cura di), ¿Innovazione e Brand Experience¿, Lupetti, Milano, 2007
Gobè M., ¿Emotional Branding¿, Allworth Press, NY (USA), 2001
Castaldo, S., ¿Retailing & Innovazione¿, Egea, Milano, 2001
Riewoldt O., ¿Retail design¿, Laurence King Publishing, London (GB), 2000
Dean C., ¿Inspired Retail Space ¿¿, Rockport, Glouchester (USA) 2005
Riewoldt O., ¿Brandscaping: Worlds of Experience in Retail Design¿, Birkhauser, Verlag AG, 2002
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Nessun software richiesto |
Tipo Forma Didattica
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Ore didattiche |
lezione
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36.0
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esercitazione
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0.0
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laboratorio informatico
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0.0
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laboratorio sperimentale
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4.0
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progetto
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0.0
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laboratorio di progetto
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35.0
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Informazioni in lingua inglese a supporto dell'internazionalizzazione |
Insegnamento erogato in lingua

Italiano
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